Irlanda,
Spagna e Finlandia ritirano il medicinale dal commercio
IRLANDA. C’è chi lo usa per un banale mal di testa,
chi per alleviare spasmi o infiammazioni. Ancora in pochi sanno che
l’analgesico più conosciuto, l’Aulin, è tossico.
A dare l ’allarme, anni addietro, sono stati 16 Paesi europei
tra cui Spagna, Finlandia ed Irlanda che lo hanno addirittura ritirato dal
commercio. Non sembra, invece, che l’Italia abbia recepito la pericolosità del
farmaco che continua a popolare gli scaffali delle nostre farmacie.
Il
principio attivo Nimesulide, alla base di numerosi medicinali in commercio,
comporterebbe effetti devastanti per il fegato, talvolta anche letali. Il
Nimesulid è commercializzato in vari Paesi ed in Italia è la molecola alla base
di diversi farmaci: Algimesil, Antalgo, Areuma, Dimesul, Domes, Efridol, Eudolene,
Fansulide, Flolid, Isodol, Ledolid, Ledoren, Nerelid, Nide, Nimenol, Nims,
Noxalide, Resulin, Solving, Sulidamor, Fansidol, Sulide, Idealid, Delfos,
Domes, Noalgos, Algolider, Aulin, Fansidol, Mesulid, Nimesil, Remov, Migraless,
Edemax, Mesulid Fast, Nimedex.
«6 TRAPIANTI DI FEGATO POST NIMESULIDE»
I primi a ritirare dal commercio farmaci contenenti
il nimesulide sono stati Spagna, Finlandia ed Irlanda allertati dalla sua
tossicità epatica, nel 2002. Cinque anni più tardi, il 15 maggio 2007,
l’Irlanda si accoda, dopo che sei pazienti in cura con l’Aulin sono stati
costretti al trapianto di fegato per grave insufficienza epatica. E’ proprio il documento ufficiale del della Irish Medical Board (il massimo organo di
Salute) a fugare
ogni dubbio.
In Irlanda il Nimesulide è un anti-infiammatorio autorizzato dal 1995 per il trattamento del dolore acuto, il trattamento sintomatico dell'osteoartrite dolorosa e della dismenorrea primaria. E’ disponibile solo su prescrizione medica. I prodotti contenenti il principio attivo nel Paese erano Aulin, Mesulid 100mg granuli granuli 100mg; Mesulid compresse 100 mg; Mesine compresse 100mg, e Aulin 100 mg compresse.
In Irlanda il Nimesulide è un anti-infiammatorio autorizzato dal 1995 per il trattamento del dolore acuto, il trattamento sintomatico dell'osteoartrite dolorosa e della dismenorrea primaria. E’ disponibile solo su prescrizione medica. I prodotti contenenti il principio attivo nel Paese erano Aulin, Mesulid 100mg granuli granuli 100mg; Mesulid compresse 100 mg; Mesine compresse 100mg, e Aulin 100 mg compresse.
«Il danno epatico», ha dichiarato l’Irish Medical
Board, «è un raro ma grave effetto collaterale del nimesulide. Tuttavia abbiamo
ricevuto dati provenienti dall'Unità Nazionale di trapianto di fegato del St
Vincent University Hospital, i quali parlano di sei pazienti che hanno
richiesto trapianto di fegato dopo il trattamento con il nimesulide. Da quando
il prodotto ha fatto ingresso in Irlanda nel 1995, si sono registrati un totale
di 53 segnalazioni. Tra queste nove casi di insufficienza epatica, sei dei
quali provenivano da l'Unità Nazionale trapianto di fegato e tre casi mortali
di insufficienza epatica.
IL CASO ITALIA
Non sembra però che l’allarme abbia in qualche modo
preoccupato l’Italia. Il nostro Paese consuma il 60% della produzione mondiale
di nimesulide.
Sembra che nel maggio 2008 un’inchiesta
guidata dal magistrato torinese Raffaele Guariniello abbia portato allo scoperto un sistema
illecito che potrebbe avere arrecato danni alla salute dei cittadini. Un alto
funzionario dell’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco) avrebbe intascato
mazzette per evitare i controlli sul prodotto.
In manette sarebbero finiti 2 funzionari dell’Aifa, Pasqualino Rossi ed Emanuela Bove.
Nel maggio 2008 la SIF (Società Italiana di Farmacologia) avrebbe riportato che i benefici sono superiori ai rischi legati al principio attivo. «Se essa (nimesulide) resta in commercio oltre che in Italia in ben altri 16 Paesi europei», ha dichiarato, «fra cui Francia, Portogallo, Svizzera, Ungheria, è perché l’Agenzia regolatoria europea ha ritenuto che, nonostante quanto autonomamente stabilito da alcuni Paesi, il suo profilo di beneficio/rischio rimanga ancora favorevole».
Sul sito dell'Agenzia per il farmaco (Aifa) si
trovano le note informative
relative al 2012 , al 2010 e la nota 66
m.b.
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