“Saremo
intransigenti con i forti”, aveva
detto un paio di giorni fa Mario Monti, ma nessuno lo aveva preso sul
serio. Per fortuna, sennò sai che delusione!
Infatti, mentre
si prepara a tagliare ancora una volta i servizi essenziali per
la povera gente e a colpire la sanità, il governo ha salvato per l’ennesima
volta le pensioni d’oro. Ha bocciato un emendamento che, oltretutto, era
delicatissimo: chiedeva che le pensioni più alte non andassero oltre i seimila
euro e i diecimila nel caso di pensioni cumulative. Mica
una miseria…
A Monti e al viceministro Grilli anche questa carezzina è sembrata uno
sganassone insopportabile. Hanno affossato l’emendamento, però hanno promesso
che prima o poi lo recupereranno. Però quando si tratta di promesse questi tecnici sono
peggio dei marinai.
Avevano promesso che avrebbero risolto subito il dramma degli esodati.
Ma ancora non riescono nemmeno a dire quanti sono. Avevano promesso che non
avrebbero guardato in faccia a nessuno sulle liberalizzazioni, poi hanno ceduto
a tutti quelli che puntavano i piedi. Avevano promesso che avrebbero assegnato le frequenze
televisive con
l’asta invece di regalarle a Berlusconi, poi se ne sono dimenticati e dell’asta
non si è più sentito parlare.
Faranno così anche stavolta. Per
Monti salvare i grandi manager e i pensionati d’oro da ogni minimo sacrificio è
una fissazione. Lo
aveva già fatto nel marzo scorso con un codicillo che esentava da ogni taglio i
supermanager. Quando noi dell’Italia dei Valori abbiamo presentato un
emendamento per correggere quella odiosa ingiustizia il governo ha dato parere
negativo. Il nostro emendamento è passato lo stesso, ma certo non per merito
loro.
Non sono sviste o errori innocenti. Questi signori sono davvero convinti che bisogna
salassare la povera gente ma salvare i super-ricchi. Hanno ragione gli
insegnanti di latino e greco, che oggi hanno manifestato di
fronte al ministero della Pubblica istruzione: il
governo è cambiato, ma la musica è rimasta la stessa.
E’ vero per quanto li riguarda, dal
momento che questo governo ha confermato tutti i tagli per scuola e istruzione decisi da
Berlusconi. Ma è vero anche in generale, perché la logica dei tagli è sempre
uguale e anche le vittime sono sempre le stesse. Per cambiare musica, infatti,
bisogna che a cambiare governo non sia qualche burattinaio, ma i cittadini, dal
basso e con libere elezioni.
Fonte: http://www.antoniodipietro.it/2012/06/bastonate-ai-poveri-carezze-ai-ricchi-firmato-mario-monti
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