Perché
in Italia c’è tanto scetticismo nei confronti delle acque rifornite dagli acquedotti
comunali e perché gli italiani preferiscono acquistare
l’acqua al supermercato?
Che sia una moda o il frutto
di un’informazione sbagliata, comunque sia, sui bilanci familiari di fine anno
la spesa per l’acquisto delle acque
minerali in bottiglia ha il suo peso indiscutibile.
Forse qualcuno non ci farà caso ma il costo per l’acquisto dell’acqua minerale
da bere ha una notevole variabilità sulla quale vale la pena di soffermarsi.
Ci
sono infatti marche di acque minerali decisamente più costose di altre e
ciò dipende da fattori poco giustificabili visto che la materia prima, l’acqua
appunto, non ha un costo di produzione, poiché
si trova in natura gratis.
Sul prezzo finale pesano, invece,
la notorietà del marchio,
le campagne pubblicitarie fatte
su diversi mezzi di comunicazione, l’aspetto esteriore della confezione - che
può essere più semplice o di design e quindi più costosa – ed i costi di
imbottigliamento e di trasporto, che
lievitano quanto più distante è la fonte di imbottigliamento.
Se proprio non possiamo fare
a meno delle acque minerali, almeno riflettiamo sul fatto che ci sono quelle di produzione locale sulle
quali la voce “spese di trasporto, distribuzione e pubblicità” sono inferiori, per cui
il costo finale è ridotto.
Un altro problema di fondo,
quello più importante, è la qualità delle acque. Chi di noi si
sofferma a leggere le etichette, a passare in rassegna i composti chimici
presenti e l’autorizzazione ministeriale che in alcuni casi risale a decenni e
decenni addietro? Quasi nessuno. Sono dati che diamo per scontati e la
pubblicità, quella che consiglia
acque leggere con pochi sali minerali, non
menziona affatto che l’acqua stessa ci rifornisce proprio quei sali che
quotidianamente servono al nostro organismo per il suo regolare funzionamento…
E poi magari, già che siamo
al supermercato, ci convinciamo ad acquistare gli integratori alimentari,
perché pensiamo di essere carenti di qualche sostanza.
Ma siamo così sicuri che le
acque minerali siano “pulite” e ci “puliscano” come le pubblicità ci fanno
intendere? La presenza di sostanze non proprio innocue come nitrati e arsenico instillano
qualche dubbio.
Ci sono varie ragioni per
mettere in discussione l’acquisto di acque minerali, dal motivo più pratico,
come il peso delle bottiglie che
ci portiamo dietro dal supermercato a casa, all’evitabile spreco di
denaro, al problema etico ed ecologista che vede come fattori negativi
l’inquinamento creato dal sistema di trasporto e distribuzione e lo smaltimento
delle bottiglie vuote, per arrivare al discorso di qualità e salute.
Se solo ci informassimo
maggiormente sulla qualità delle acque della rete
municipale fornite dagli acquedotti,
scopriremmo che nella maggior parte dei casi si tratta di acque di qualità,
come spesso lo sono anche le acque delle fontanelle pubbliche di alcune città.
E la scelta verso questo tipo di acqua sarebbe scontata, dando una mano così al
portafoglio e all’ambiente.
di Maura Lugano
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