martedì 10 luglio 2012

ROMA, GUERRILLA GARDENING: CONTRO IL DEGRADO IN CITTÀ ARRIVANO I GIARDINIERI SOVVERSIVI


Armati di zappe, semi e concime prendono il controllo degli spazi abbandonati e incolti della città, riconsegnandoli più belli, verdi e pieni di fiori: sono i giardinieri sovversivi, romani di tutte le età accomunati dalla passione per il giardinaggio e dall’amore per Roma. La loro fantasiosa lotta al degrado fa parte di un vero e proprio movimento: il Guerrilla Gardening.

“Si tratta di un progetto che punta a recuperare gli spazi urbani inutilizzati o trascurati attraverso le segnalazioni e la partecipazione dei cittadini. Guerrilla Gardening significa questo: prendere delle piantine e costruire un’aiuola liberamente in un punto degradato della città, rivendicando il gesto per suscitare la curiosità dei passanti. Dal parco al marciapiede sotto casa, dalle aiuole incolte ai cavalcavia, dall’estrema periferia al centro storico. C’è solo l’imbarazzo della scelta”, ci spiega Fabrizio Girolami, portavoce dei rivoluzionari capitolini dal pollice verde.

Tuttavia, tra i bersagli preferiti dei giardinieri sovversivi romani ci sono, senza dubbio, le periferie.

“Tor Bella Monaca è il nostro fiore all’occhiello -continua Fabrizio- ci andiamo periodicamente e i nostri interventi attecchiscono sempre grazie al rapporto di amicizia che si è creato con alcune associazioni culturali del posto, che curano le piante nel tempo. Ad esempio insieme ai volontari di Cubo Libro, punto di riferimento del quartiere con la sua biblioteca popolare, abbiamo costruito delle aiuole a Largo Ferruccio Mengaroni, riempiendo di terra e fiori delle cassette di legno colorate realizzate da noi”.

Si tratta dello stesso spirito solidale che ha animato la festa del Primo Maggio al Corviale, dove i giardinieri sovversivi hanno piantato migliaia di semi di girasole sulla scarpata in fondo a via Mazzacurati, proprio davanti al Serpentone. “Volevamo regalare un’espolosione di colore a un quartiere dominato dal grigio”, dice Fabrizio.

Per essere dei guerrieri verdi non occorrono particolari abilità, tutti possono contribuire. “Una guerrilla perfetta è quella in cui partecipano le persone comuni, i passanti che si fermano incuriositi o i residenti che, nei momenti a seguire, si prendono cura degli spazi coltivati rendendoli migliori rispetto a prima”, chiarisce Vanessa Scarpa, altra portavoce del gruppo romano. “Quello che ci interessa, oltre a dichiarare guerra al degrado, è il coinvolgimento delle persone”.

E l’interesse dei romani sembra reale: i corsi gratuiti di giardinaggio sovversivo che si svolgono all’Acrobax, ex cinodromo di Roma, sono frequentati da persone di tutte le età, dai 19 ai 70 anni.

Come spiega Vanessa: “a Roma si è creata una rete molto forte che riunisce, oltre ai cittadini, anche tante associazioni impegnate nella cura del verde pubblico. In primavera, ad esempio, abbiamo collaborato al progetto dell’associazioneZappata Romana, avviando l’Hortus Urbis: il primo orto antico della capitale situato nel cuore del Parco Regionale dell’Appia Antica”. La riattivazione di questo spazio pubblico, dedicato soprattutto alle famiglie, è stata possibile grazie alle adesioni e al generoso contributo di realtà spontanee e istituzionali, che operano per la tutela del territorio. Il progetto ha ottenuto, infatti, il Patrocinio del Municipio Roma XI e della Provincia di Roma.

“L’entusiasmo per il recupero degli spazi abbandonati della città continua a crescere soprattutto grazie ai social network, dove ci seguono in tantissimi. Su Facebook vediamo nascere quasi ogni giorno gruppi di Guerrilla Gardening in tutte le regioni e i quartieri d’Italia”, conclude Vanessa.

Segno che la lotta al degrado, oltre ad essere divertente, è anche contagiosa.

(Foto: Alessandro Silvi

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