Gli Indiani
amazzonici del Perù hanno chiesto l’espulsione di un controverso prete italiano
accusandolo di “razzismo e aggressione” per il ruolo assunto nella promozione di una nuova strada che
gli Indiani hanno etichettato come “la Strada della Morte”.
Il prete italiano Miguel Piovesan, promotore della strada,
insieme al presidente del Perù Ollanta Humala.
© Anon
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Padre Miguel
Piovesan, parroco della piccola cittadina di Puerto Esperanza nel remoto Perù
sud-orientale, ha reclutato una schiera di potenti alleati per sostenere il suo
progetto di collegare la cittadina alla rete stradale del Perù. Fra questi ci
sono influenti uomini del Congresso.
Ma i popoli indigeni
della regione si oppongono con fermezza. Temono che la strada potrebbe aprire
l’area al taglio illegale del legno e ai cercatori d’oro, che già avanzano
nella regione. La strada passerebbe anche attraverso tre aree protette
istituite per tutelare le numerose tribù incontattate della
provincia.
I Mashco-Piro incontattati del Perù sono solo
una delle numerose tribù minacciate dalla strada.
© Diego Cortijo/uncontactedtribes.org
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L’organizzazione
locale indiana FECONAPU ha chiesto l’espulsione di Piovesan dalla
regione per la sua “aggressiva” promozione del progetto stradale. “Piovesan usa
la sua rivista e i programmi radiofonici per definirci maiali e vermi che non
sanno pensare” denunciano gli Indiani.
Dalla sua stazione
radio, Piovesan attacca abitualmente ogni forma di opposizione, accusando gli
Indiani locali di aver subito il “lavaggio del cervello” da parte di
“organizzazioni straniere” compresa Survival International che lui ha accusato
di “finanziare le Ong” locali indigene. In realtà Survival non finanzia nessuna
organizzazione del Perù.
L’organizzazione
degli Indiani amazzonici peruviani AIDESEP sostiene
che il progetto stradale sia solo uno stratagemma ideato “a beneficio della
mafia del taglio illegale del legno”. Survival ha visto prove inquietanti che
dimostrano che lungo il tracciato previsto dal progetto, il taglio illegale è
già iniziato.
La settimana scorsa,
l’organizzazione indiana FENAMAD ha
dichiarato che: “Se il progetto della strada andrà avanti, potrebbe condurre
all’estinzione dei popoli
incontattati
Padre Piovesan sta
facendo pressioni sul Congresso del Perù perché approvi una legge che dichiari
la strada una “necessità pubblica”, in modo da poter mandare avanti il
progetto.
“Quando vengono aperte
strade attraverso l’Amazzonia” ha commentato Stephen Corry, Direttore Generale
di Survival, “seguono inevitabilmente deforestazione e colonizzazione. Cosa
porterà tutto ciò agli abitanti indigeni? Inevitabilmente malattie e miseria;
spesso anche morte. Poiché sono quelli che soffriranno di più a causa dello
sventurato progetto di Piovesan, i popoli indigeni del Perù non vogliono che la
strada sia approvata. È tempo che siano ascoltati.”
Fonte:http://www.survival.it/
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