giovedì 12 luglio 2012

TUMORI: MIGLIORA LA SOPRAVVIVENZA A 5 ANNI DALLA DIAGNOSI. “I GIOVANI ONCOLOGI IN PRIMA LINEA NELLA LOTTA AL CANCRO”


Perugia, 12 luglio 2012 – La dott.ssa Stefania Gori, tesoriere della Società scientifica: “La mortalità è diminuita del 12% negli uomini e del 6% nelle donne. Circa il 90% dei pazienti con neoplasia della prostata e del seno guarisce”

I 5 big killer, i tumori (colon retto, polmone, seno, prostata e stomaco) che ogni anno fanno registrare il maggior numero di decessi, oggi fanno meno paura. Il merito è dell’ampia diffusione dei programmi di screening e di terapie più efficaci che hanno cambiato radicalmente la storia di queste malattie. A 5 anni dalla diagnosi è vivo l’88% di chi è colpito da neoplasia della prostata, l’87% al seno e il 58% al colon-retto. I dati emergono dal Convegno Nazionale dei giovani oncologi dell’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), che si è appena concluso a Perugia, con la partecipazione di oltre 150 specialisti under 40 provenienti da tutta Italia. “Dall’analisi delle cifre disponibili relative al periodo 1998-2005 – spiega la dott.ssa Stefania Gori, tesoriere AIOM e oncologa all’Ospedale S. Maria della Misericordia di Perugia - emerge una riduzione significativa della mortalità complessiva per tumore, in entrambi i sessi. Il calo è del 12% nei maschi e del 6% tra le femmine. È la conferma che l’Oncologia italiana è fra le migliori al mondo, grazie anche al contributo dei giovani specialisti. La nostra società scientifica da sempre è impegnata nella loro formazione, garantendo scambi continui con i professionisti ‘senior’. Negli ultimi anni, numerose novità terapeutiche hanno caratterizzato il trattamento di quasi tutte le neoplasie solide. In particolare, molti farmaci a meccanismo d’azione bio-molecolare, sulla base dei risultati ottenuti nelle sperimentazioni cliniche, sono diventati parte integrante dell’armamentario terapeutico dello specialista. Anche il trattamento dei principali ‘big killer’, che rappresentano la quota più importante di attività quotidiana di una divisione di oncologia medica, si è oggi arricchito dell’impiego di nuove armi, in aggiunta ai classici farmaci citotossici”. Per alcune patologie meno frequenti, come il tumore del rene e del fegato, la disponibilità di molecole innovative ha radicalmente rivoluzionato l’approccio al trattamento della malattia avanzata. “È sufficiente rileggere un testo di pochi anni fa – continua il dott. Massimo Di Maio, coordinatore dei giovani oncologi dell’AIOM - per rendersi conto di quanto velocemente le nuove evidenze scientifiche abbiano determinato cambiamenti nella pratica clinica. Congresso dopo congresso, aumentano le evidenze a sostegno dell’efficacia di nuovi trattamenti e la conoscenza dei fattori predittivi che dovrebbero aiutare le decisioni terapeutiche rendendole mirate e personalizzate per il singolo paziente. In questo Convegno gli oncologi senior hanno svolto il ruolo di moderatori e i giovani sono stati i relatori”. Nel 2011 in Italia il cancro del colon-retto è risultato nel complesso il più frequente con 50.000 nuove diagnosi, seguito da quello alla mammella (45.000), alla prostata (42.000) e al polmone (38.000), a testimonianza dell’entità del problema che la nostra sanità si trova a gestire quotidianamente. “Ma – sottolinea la dott.ssa Gori - questo tipo di convegni scientifici sono importanti anche perché la diffusione e la lettura critica che si realizzano a livello nazionale circa le evidenze scientifiche e le novità diagnostico-terapeutiche emergenti rappresentano una delle tante modalità con cui arrivare ad una gestione sempre più oculata delle risorse economiche, in un periodo critico come quello che stiamo attraversando”. 

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