"Poste
Italiane, la più grande azienda italiana che fa utili per 850 milioni, ha
tagliato il lavoro delle agenzie di recapito in appalto, col risultato che
2.000 lavoratori hanno perso il posto di lavoro e sono stati assunto 1.880
nuovi precari". È la denuncia dei lavoratori della comunicazione e dei
servizi postali di Cgil, Cisl e Uil che da questa mattina
sono in sciopero contro il licenziamento di 2.000 lavoratori delle agenzie di
recapito in appalto e in presidio, oggi, sotto la sede generale di Poste Italiane
a Viale Europa.
I
lavoratori protestano inoltre contro il taglio dello stipendio di 140 euro
"imposto" alle lavoratrici in maternità. "Poste Italiane",
continuano i sindacati "essendo una grande azienda pubblica ha una grande
responsabilità sociale in questi tempi di crisi e non può permettere che tutto
questo accada":
Fonte: http://www.cinquegiorni.it
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