Lipu:
“serve una riforma vera che premi il rispetto per l'ambiente”. Un trend
negativo che purtroppo non si è fermato e ancora oggi riduce in modo pesante le
popolazioni di alcune specie. In Italia è allarme diminuzione per gli uccelli
delle praterie montane. Se la Pac rimarrà così com'è ora continuerà a premiare quegli
stessi modelli agricoli che negli ultimi decenni ci hanno consegnato un
ambiente più povero di vita e inquinato
L’agricoltura intensiva distrugge il
paesaggio e fa scomparire gli animali: sono300 milioni gli uccelli selvatici che in poco più di trent’anni, dal 1980 ad oggi, sono
spariti nell’Unione europea a causa di metodi agricoli insostenibili per la
natura. Un trend negativo che purtroppo non si è fermato e ancora oggi riduce
in modo pesante le popolazioni di alcune specie.
Il clamoroso dato, reso noto
oggi dalla LIPU-BirdLife
Italia, è stato calcolato daBirdLife International e dall’European Bird Census Council (organizzazione no-profit che
studia i trend delle specie e formula indicatori di popolazione), nel pieno del
dibattito sulla riforma della Pac (Politica agricola comune) che,
particolarmente in questo periodo di crisi economica e ambientale, dovrebbe premiare gli agricoltori che conservano la
natura e il paesaggio e che riducono l’uso di acqua, pesticidi e nitrati.
Secondo i dati del Farmland Bird Index (Fbi), un
indice di biodiversità che ci dice come stanno le popolazioni di uccelli che
vivono negli ambienti agricoli, in Europa su 37 specie considerate ben 22 sono
in diminuzione, 6 sono stabili, 3 incerte mentre solo sei risultano in aumento. Nel complesso l’indicatore mostra
un calo del 52% dal 1980, con una perdita, appunto, di oltre 300 milioni di
uccelli tipici di questi ambienti. Ciò si è verificato nonostante gli sforzi di
molti agricoltori amici della natura, sempre poco aiutati dalla Pac, e delle
associazioni ambientaliste.
In Italia a preoccupare è
in particolare l’indice
relativo alle specie che vivono e nidificano nelle praterie montane, dal quale
emerge un quadro assai negativo, con una tendenza alla diminuzione chiara e
generalizzata. Ciò è dovuto essenzialmente all’abbandono dell’allevamento e del
pascolo e al conseguente rimboschimento naturale di questi ambienti.
Il timore che la riforma
della Pac non porti a un effettivo cambio di direzione nelle politiche agricole
unitamente ai dati allarmanti sul declino della biodiversità sta preoccupando
non poco BirdLife International e i propri partner europei. “Chiediamo al Parlamento europeo, e
in particolare agli europarlamentari italiani –
afferma Claudio Celada,
Direttore Conservazione Natura LIPU-BirdLife Italia - di imprimere una netta sterzata
alla riforma della PAC che se rimarrà così com’è ora continuerà a premiare
quegli stessi modelli agricoli che negli ultimi decenni ci hanno consegnato un
ambiente più povero di vita e inquinato”.
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