"La
corruzione e l’equità fiscale sono i principali problemi che affliggono i
contribuenti". Lo ha affermato il Presidente dei Contribuenti Italiani,
Vittorio Carlomagno nel presentare stamane a Capri il 2° Rapporto del
Contribuente 2012 redatto dall’’Associazione Contribuenti Italiani.
"Non si può combattere l’evasione fiscale se non si sradica la corruzione diffusa che si registra nel nostro Paese - ha aggiunto Carlomagno – La corruzione genera sia un danno diretto all’economia, generando costi insostenibili per le imprese, che un danno indiretto, allontanando quelle straniere dall’investire in Italia”.
In Italia, nel primo semestre del 2012, la corruzione è cresciuta del 68% rispetto al 2011 raggiungendo un giro d’affari di 62 MLD di euro.
Anche lo stato di salute dei contribuenti peggiora. Sempre di più imprese italiane chiudono i battenti dopo aver ricevuto una verifica fiscale.
Secondo
il 2° Rapporto del Contribuente 2012, che sarà pubblicato prossimamente su
Contribuenti.it Magazine, ha rilevato che nel I semestre del 2012, soltanto 1
impresa su 2, il 52,9%, che riceve una verifica riesce a sopravvivere, contro
il 68,2% registrato nel 2010. Anche le richieste di rateizzazioni del pagamento
delle imposte sono cresciute: in 2 anni le richieste sono passate da 800 mila a
1,6 milioni e l’importo delle imposte rateizzate ha raggiunto la stratosferica
cifra di 20 MLD di euro. Ma il vero e proprio boom si registra nell’uso del
ravvedimento operoso: +122% nel 2012: 2 contribuenti su 3 non riescono più a
pagare nei termini le imposte. Nel I semestre del 2012 è cresciuta anche la
sfiducia dei Contribuenti Italiani nei confronti dell’Amministrazione
Finanziaria. 2 contribuenti su 3 (il 71,2%) chiedono la riforma del Garante del
Contribuente e la riforma della mediazione tributaria (il 73,4%) perché non si
sentono tutelati o non sono organi terzi. Al contrario, cresce la fiducia nella
Giustizia tributaria dell’2,2%, passando dal 86,4% del 2010 all’89,3% del 2012.
“Ciò che ci stupisce maggiormente è apprendere dai giornali che anche al direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate della Campania, Enrico Sangermano, è stato contestato il reato di corruzione ed abuso d’ufficio dalla Procura della Repubblica di Napoli coadiuvata dalla Guardia di Finanza – ha concluso Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani – Siamo certi che il dirigente dell’Agenzia delle Entrate, da oggi direttore regionale dell’Emilia Romagna, saprà chiarire rapidamente la propria posizione ai pubblici ministeri Curcio, Milita e Teresi anche per non danneggiare l’immagine dell’Agenzia delle Entrate e il rapporto tra fisco e contribuenti”.
Fonte:
Contribuenti.it
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